La Storia della nostra Parrocchia

La Parrocchia di Gesù Lavoratore di Borgo San Dalmazzo nasce nel 1965  su incarico affidato da Mons. Tonetti, vescovo di Cuneo, a Don Luciano Pasquale.

La Vigilia di Natale dello stesso anno avviene l’inaugurazione nella sede provvisoria.

La prima pietra posta della nuova costruzione è posta nel 1970.

Il nuovo Centro Parrocchiale intitolato al Beato Carlo Acutis, adiacente alla chiesa, è stato inaugurato il 10 Ottobre 2021.

Chi Siamo

DON GIOVANNI RIBAParroco Emerito
Anno di ordinazione: 1961
MARIANO DON Parroco
Anno di ordinazione: 1999
DON PAOLO AUDISIOCollaboratore
Anno di ordinazione: 1991
DON EZIO MANDRILEPresbitero
Anno di ordinazione: 1982

In Evidenza

Raggiunto l’importo previsto tramite donazioni!

In concomitanza con i giorni della Pasqua di quest’anno, è avvenuto un traguardo importante per la nostra Parrocchia: è stato raggiunto l’importo di 100.000 euro, previsto di raccogliere tramite donazioni, per il Nuovo Centro Parrocchiale “Carlo Acutis”, del progetto Nuove Opere Parrocchiali.

Un grazie di cuore a quanti hanno donato!

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Perché dove due o tre

sono riuniti nel mio nome,

io sono in mezzo a loro.

Matteo 18:20

Video

Il Nuovo Centro Parrocchiale

Vedi tutti gli aggiornamenti sulle Nuove Opere Parrocchiali

Vangelo del Giorno

  • Giovedì 28 Settembre : Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,7-9.
    In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutto ciò che accadeva e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», altri: «E' apparso Elia», e altri ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.
  • Giovedì 28 Settembre : Isacco di Siria
    Come possono gli esseri creati contemplare Dio? La vista di Dio è tanto terribile che Mosè stesso dice che teme e trema. Infatti quando la gloria del Signore apparve sul monte Sinai (Es 20), il monte era tutto fumante e vibrava sotto il peso della rivelazione; gli animali che si avvicinarono alle falde del monte non sopravvissero. I figli d'Israele si prepararono; si purificarono durante tre giorni secondo l'ordine dato da Mosè, per essere degni di udire la voce di Dio e di vedere la sua rivelazione. Ora quando venne il tempo non poterono né sopportare la visione della sua luce, né ascoltare la forza della sua voce di tuono. Ora invece che egli ha riversato la sua grazia sul mondo con la sua venuta, non è nel terremoto, né nel fuoco, né annuncia con voce terribile e forte la sua discesa, bensì come rugiada sul vello (Gdc 6,37), come una goccia che cade lentamente sulla terra. Sotto un'altra apparenza è venuto fra noi. Ha infatti coperto la sua grandezza con il velo della carne. Di essa ha fatto un tesoro; ha vissuto fra noi in quella carne che la sua volontà si era plasmata nel seno della Vergine Maria, la Madre di Dio, perché, nel vederlo della nostra razza e vivere fra noi, non fossimo turbati dalla paura nel contemplarlo. Per questo, coloro che si sono avvolti nell'abito con il quale il Creatore apparve, in questo corpo che lo ha ricoperto, si sono rivestiti dello stesso Cristo (Gal 3,27). Hanno infatti desiderato portare nel loro uomo interiore (Ef 3,16) la stessa umiltà con la quale Cristo si è rivelato alla sua creazione e ha vissuto in essa, come si rivela ora ai suoi servi. Invece del vestito dell'onore e della gloria esteriori, si sono adornati di questa umiltà.

Preghiera del Mese

L’amore evangelico (in noi si dovrà trovare tutto) 
di Madeleine Delbrel, Indivisibile amore

In noi si dovrà trovare tutto

il bicchiere d’acqua, il cibo per chi ha fame,

tutto il vero cibo per tutti i veri affamati,

tutti i veri cibi e tutti i veri mezzi per distribuirli,

l’alloggio per i senza tetto,

il pellegrinaggio alle carceri ed agli ospedali,

la compassione per le lacrime,

quelle che si devono versare insieme

e quelle di cui occorrerebbe eliminare le cause,

l’amicizia per ogni peccatore,

per coloro che sono malvisti,

la capacità di mettersi al livello di tutte le piccolezze,

di lasciarsi attrarre da tutto ciò che non conta,

e tutto avrà il suo orientamento, la sua pienezza, nella parola “fraterno”.

Infatti i nostri beni, se diventano i beni degli altri,

saranno il segno della nostra vita donata per gli altri,

come assimilata di diritto alla loro, e che, in realtà,

non deve più far parte dei nostri interessi.

Il cristiano che vivrà in questo modo nella città,

sperimenterà con tutto il suo essere la forza dell’amore evangelico.

La realtà di questo amore risplenderà in torno a lui

come una evangelizzazione e in lui come una illuminazione.

Sperimenterà che agire è illuminare,

ma anche essere illuminati, sperimenterà che,

se pregare è lasciarsi fare da Dio,

è però anche imparare a compiere l’opera di Dio.

Un cristiano simile renderà grazie,

perché tutti i suoi gesti diventeranno l’espressione

di un amore che non conosce né limiti né eccezioni,

un amore del quale soltanto Cristo ha detto agli uomini

che lo devono e ricercare e donare.

Orario Messe

Feriale ore 18.15 preceduta dal rosario alle ore 17.45
(Martedì e Venerdì ore 18.15 Liturgia della Parola)

Prefestiva ore 17.30
Festiva ore 11.00 e 18.30